Il melograno, come il fico, è una pianta da frutto in grado di radicare abbastanza facilmente dai rami, per questo è possibile moltiplicarla con la tecnica della talea legnosa.
La talea consiste nel prelevare un rametto da una pianta esistente e poi farlo radicare in acqua o nel terreno, in questo modo si ottiene una nuova piantina di melograno pronta per essere trapiantata.
Se la pianta madre non è innestata la talea è un buon metodo, perché consente di ottenere un albero con le stesse caratteristiche del genitore.
Alternative alla talea per fare nuove piante di melograno sono anche l’innesto, la partizione di polloni laterali e la margotta.
Il periodo giusto per la talea di melograno
La talea si può eseguire in vari periodi dell’anno, ma per aver maggiori possibilità di successo conviene farla tra l’inverno e la primavera e più precisamente quando la pianta riprende a vegetare.
Il metodo migliore per moltiplicare il melograno infatti è prelevare il rametto a fine inverno, approfittando della fase di risveglio vegetativo dell’albero, per poi farlo radicare nei mesi primaverili.
A seconda della zona climatica il mese corretto può variare, in molti casi il taglio del ramo conviene farlo a fine febbraio. La talea riesce anche se fatta nei mesi successivi per tutta la primavera.
Come effettuare la talea
Non è particolarmente difficile effettuare una talea di melograno, è importante però prestare alcune attenzioni, nella scelta del ramo, nel preparare il terriccio e nell’interrare il rametto.
Scegliere e tagliare il ramo
La talea di melograno è una talea legnosa, questo significa che si parte da rami lignificati. Il ramo ideale per riprodurre la pianta di melograno deve essere un rametto abbastanza giovane, di un anno di età, che si taglia in lunghezza circa 25 centimetri.
Per la buona riuscita dell’operazione e per la salute della pianta madre bisogna fare un taglio netto, utilizzando una cesoia affilata e pulita. Si raccomanda anche che il taglio sia obliquo, per non lasciare sull’albero spazio al soffermarsi di gocce d’acqua.
Una volta tagliato il rametto si procede a pulirlo dalle eventuali foglie per circa tre quarti della sua lunghezza, vanno lasciate solo le foglie alla sommità.
Il radicamento
Preparazione del ramo. Dopo aver tagliato il rametto di melograno e averlo pulito dalle foglie, lasciandone solo qualcuna apicale, si immerge la base del ramo in acqua per qualche ora. In questa fase si possono utilizzare ormoni radicanti che stimolino la produzione di radici, in genere si trovano in commercio in polvere. Bisogna però fare attenzione che queste sostanze non siano prodotti chimici non consentiti nella coltivazione biologica, esistono comunque radicanti di origine naturale.
Il terriccio. A questo punto la nostra talea deve essere messa in un vaso pieno di terreno. Il substrato giusto per la talea deve essere sia permeabile e drenante che ricco di nutrimenti e sostanza organica. Per questo conviene miscelare al terriccio della sabbia e della torba, magari anche un po’ di humus di lombrico.
Interrare la talea. Il ramo di melograno prelevato deve essere interrato in vaso per circa due terzi della sua lunghezza, fondamentale per la riuscita della talea è che vi sia almeno un nodo nella parte interrata e almeno uno all’esterno. A questo punto dopo aver interrato il ramo non resta che aspettare che il nuovo melograno emetta le sue radici.
Condizioni per il radicamento. Perché la talea possa radicarsi servono le giuste condizioni climatiche, in particolare l’umidità. Il terreno deve essere bagnato frequentemente e mai disseccarsi, è utile che sia umida anche l’aria. Per questo si può mettere la talea in una piccola serra o sotto un telo di pvc trasparente, dove è più semplice controllare che l’ambiente resti umido. Bisogna comunque garantire un periodico ricircolo dell’aria, per prevenire marciumi. Oltre all’acqua attenzione anche alle temperature, che devono essere moderate e senza sbalzi.
Altre letture sul melograno
Dopo aver moltiplicato la pianta di melagrana andrà trapiantata e poi bisognerà seguire la sua coltivazione, tra potatura e trattamenti delle avversità.
La talea
La talea è un’operazione che consente di moltiplicare una pianta, ottenendo un nuovo alberello a partire da un rametto. Per il frutteto si può usare, anche se acquistando in vivaio le piantine innestate in genere si ottengono alberi più vigorosi.
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Il melograno, come il fico, è una pianta da frutto in grado di radicare abbastanza facilmente dai rami, per questo è possibile moltiplicarla con la tecnica della talea legnosa.
La talea consiste nel prelevare un rametto da una pianta esistente e poi farlo radicare in acqua o nel terreno, in questo modo si ottiene una nuova piantina di melograno pronta per essere trapiantata.
Se la pianta madre non è innestata la talea è un buon metodo, perché consente di ottenere un albero con le stesse caratteristiche del genitore.
Alternative alla talea per fare nuove piante di melograno sono anche l’innesto, la partizione di polloni laterali e la margotta.
Il periodo giusto per la talea di melograno
La talea si può eseguire in vari periodi dell’anno, ma per aver maggiori possibilità di successo conviene farla tra l’inverno e la primavera e più precisamente quando la pianta riprende a vegetare.
Il metodo migliore per moltiplicare il melograno infatti è prelevare il rametto a fine inverno, approfittando della fase di risveglio vegetativo dell’albero, per poi farlo radicare nei mesi primaverili.
A seconda della zona climatica il mese corretto può variare, in molti casi il taglio del ramo conviene farlo a fine febbraio. La talea riesce anche se fatta nei mesi successivi per tutta la primavera.
Come effettuare la talea
Non è particolarmente difficile effettuare una talea di melograno, è importante però prestare alcune attenzioni, nella scelta del ramo, nel preparare il terriccio e nell’interrare il rametto.
Scegliere e tagliare il ramo
La talea di melograno è una talea legnosa, questo significa che si parte da rami lignificati. Il ramo ideale per riprodurre la pianta di melograno deve essere un rametto abbastanza giovane, di un anno di età, che si taglia in lunghezza circa 25 centimetri.
Per la buona riuscita dell’operazione e per la salute della pianta madre bisogna fare un taglio netto, utilizzando una cesoia affilata e pulita. Si raccomanda anche che il taglio sia obliquo, per non lasciare sull’albero spazio al soffermarsi di gocce d’acqua.
Una volta tagliato il rametto si procede a pulirlo dalle eventuali foglie per circa tre quarti della sua lunghezza, vanno lasciate solo le foglie alla sommità.
Il radicamento
Preparazione del ramo. Dopo aver tagliato il rametto di melograno e averlo pulito dalle foglie, lasciandone solo qualcuna apicale, si immerge la base del ramo in acqua per qualche ora. In questa fase si possono utilizzare ormoni radicanti che stimolino la produzione di radici, in genere si trovano in commercio in polvere. Bisogna però fare attenzione che queste sostanze non siano prodotti chimici non consentiti nella coltivazione biologica, esistono comunque radicanti di origine naturale.
Il terriccio. A questo punto la nostra talea deve essere messa in un vaso pieno di terreno. Il substrato giusto per la talea deve essere sia permeabile e drenante che ricco di nutrimenti e sostanza organica. Per questo conviene miscelare al terriccio della sabbia e della torba, magari anche un po’ di humus di lombrico.
Interrare la talea. Il ramo di melograno prelevato deve essere interrato in vaso per circa due terzi della sua lunghezza, fondamentale per la riuscita della talea è che vi sia almeno un nodo nella parte interrata e almeno uno all’esterno. A questo punto dopo aver interrato il ramo non resta che aspettare che il nuovo melograno emetta le sue radici.
Condizioni per il radicamento. Perché la talea possa radicarsi servono le giuste condizioni climatiche, in particolare l’umidità. Il terreno deve essere bagnato frequentemente e mai disseccarsi, è utile che sia umida anche l’aria. Per questo si può mettere la talea in una piccola serra o sotto un telo di pvc trasparente, dove è più semplice controllare che l’ambiente resti umido. Bisogna comunque garantire un periodico ricircolo dell’aria, per prevenire marciumi. Oltre all’acqua attenzione anche alle temperature, che devono essere moderate e senza sbalzi.
Altre letture sul melograno
Dopo aver moltiplicato la pianta di melagrana andrà trapiantata e poi bisognerà seguire la sua coltivazione, tra potatura e trattamenti delle avversità.
La talea
La talea è un’operazione che consente di moltiplicare una pianta, ottenendo un nuovo alberello a partire da un rametto. Per il frutteto si può usare, anche se acquistando in vivaio le piantine innestate in genere si ottengono alberi più vigorosi.
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ugo dice: grazie volevo capire come faccio a fare una talea tagliandola a febbraio e togliere le fogli lasciandone 2 apicali.
Domanda a febbraio il melograno no ha foglie.
è necessario spiegare meglio il procedimento o no?
febbraio o ottobre che ci sono le foglie -
Ale dice: Descrizione della procedura non molto precisa generando dubbi e incertezze.
La talea lasciata in acqua con ormoni radicanti, prima di essere interrata, è necessario che abbia prima radicato o non è necessario che abbia già emesso radici e pertanto è sufficiente il solo trattamento in acqua (per quanto tempo?) con ormoni?
Grazie
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Chiara dice: Buongiorno, volevo chiedere se le talee poi daranno i normali frutti o solo quelli da fiore partendo dalla pianta madre che fa i frutti (perchè la mia talea per adesso sta facendo frutti molto piccoli).
Grazie -
Gio ben dice: Buongiorno a tutti vi racconto una piccola storia, intorno al 2000 ho messo a dimora un piccolo alberello di melograno, è compatibilmente con il mio lavoro l’ho seguito per una decina di anni dopo di che sono andato in pensionè è da allora l’ho curato come un figlio. Il suddetto a sempre fatto dei bellissimi fiori, e piccoli frutti ma non è riuscito a portarne avanti nemmeno uno perché cadevano tutti a terra. Allora mi sono deciso di mettere in primavera verso febbraio 2019 un altro alberello di circa tre anni, a circa 4 metri di distanza, dopo un paio di mesi quello grande era pieno di fiori è l’altro alberello messo da poco tempo a dimora solo due o tre fiorellini.Passa passa ancora un mese è mezzo circa e dal piccolo alberello spunta un piccolo melograno mentre i nell’ altro albero più vecchio stavano cadendo fiori che piccoli frutti cibi di melograno. Passa ancora una ventina di giorni è il piccolo melograno del piccolo alberello iniziava a crescere sempre di più raggiungendo un diametro di circa 5/6 cm, mentre l’altro albero aveva perso quasi tutti fiori è frutticini, allora gli ho detto:ti ho accudito per circa 20 anni annaffiandoti sempre anche nei mesi piu caldi dandoti concime zappettando il terreno e quanto altro ,da ora in poi non ti faccio più niente. Passa ancora una decina di giorni è il frutto di melograno del piccolo albero cresceva sempre di piu, mentre l’altro era spoglio del tutto, ma girando ci intorno mi accorsi che nella parte inferiore dove nel frattempo erano nati altri rametti spuntata, come quasi avesse timore a farsi vedere un frutto di circa 5 cm. Era il primo frutto che dopo 20 anni l’ albero è riuscito a portare avanti. Storia vera
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Giuseppe De Carlo dice: La piccola serra o il vaso coperto col foglio di pvc, vanno esposti al sole? O in un ambiente con sufficente luce diffusa?
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Susanna dice: Grazie, molto chiaro! Ho trovato molto utile questa guida, proverò a fare la mia talea ora.. Anche se siamo a maggio spero riesca lo stesso!
Una domanda… Di solito in altri casi si usa lasciar fare prima le radici in acqua prima di interrarlo.. Come mai in questo caso no? Per l’alta capacità di radicare? -
Virginio Tedesco dice: Ma se provo a fare la talea tra la fine di luglio e i primi di agosto , ho qualche probabilità di attecchimento?
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grazie volevo capire come faccio a fare una talea tagliandola a febbraio e togliere le fogli lasciandone 2 apicali.
Domanda a febbraio il melograno no ha foglie.
è necessario spiegare meglio il procedimento o no?
febbraio o ottobre che ci sono le foglie
Ciao Ugo. L’ideale è fare il lavoro alla fine del periodo di riposo vegetativo, appena la pianta riprende. In questo modo la spinta vegetativa favorisce il radicamento. Ovviamente questo dipende dalla zona climatica come specificato. Se a fine febbraio ancora non si vedono gemme si può aspettare marzo.
Descrizione della procedura non molto precisa generando dubbi e incertezze.
La talea lasciata in acqua con ormoni radicanti, prima di essere interrata, è necessario che abbia prima radicato o non è necessario che abbia già emesso radici e pertanto è sufficiente il solo trattamento in acqua (per quanto tempo?) con ormoni?
Grazie
Buongiorno Ale, se sono rimasti dubbi hai fatto bene a chiedere. Per prima cosa specifico che l’ormone è opzionale, il melograno ha una bella capacità di radicare e spesso riesce anche senza aiuti esterni, al naturale. La base della talea si mette in acqua per qualche ora (aggiungo questa specifica alla descrizione del post, che effettivamente mancava). Le radici vengono emesse dopo, nel terreno.
Buongiorno, volevo chiedere se le talee poi daranno i normali frutti o solo quelli da fiore partendo dalla pianta madre che fa i frutti (perchè la mia talea per adesso sta facendo frutti molto piccoli).
Grazie
La talea genera una pianta in tutto e per tutto analoga alla pianta madre (compresi frutti), tuttavia ci vuole del tempo perché la pianta cresca e sia in grado di produrre frutti normalmente.
Buongiorno a tutti vi racconto una piccola storia, intorno al 2000 ho messo a dimora un piccolo alberello di melograno, è compatibilmente con il mio lavoro l’ho seguito per una decina di anni dopo di che sono andato in pensionè è da allora l’ho curato come un figlio. Il suddetto a sempre fatto dei bellissimi fiori, e piccoli frutti ma non è riuscito a portarne avanti nemmeno uno perché cadevano tutti a terra. Allora mi sono deciso di mettere in primavera verso febbraio 2019 un altro alberello di circa tre anni, a circa 4 metri di distanza, dopo un paio di mesi quello grande era pieno di fiori è l’altro alberello messo da poco tempo a dimora solo due o tre fiorellini.Passa passa ancora un mese è mezzo circa e dal piccolo alberello spunta un piccolo melograno mentre i nell’ altro albero più vecchio stavano cadendo fiori che piccoli frutti cibi di melograno. Passa ancora una ventina di giorni è il piccolo melograno del piccolo alberello iniziava a crescere sempre di più raggiungendo un diametro di circa 5/6 cm, mentre l’altro albero aveva perso quasi tutti fiori è frutticini, allora gli ho detto:ti ho accudito per circa 20 anni annaffiandoti sempre anche nei mesi piu caldi dandoti concime zappettando il terreno e quanto altro ,da ora in poi non ti faccio più niente. Passa ancora una decina di giorni è il frutto di melograno del piccolo albero cresceva sempre di piu, mentre l’altro era spoglio del tutto, ma girando ci intorno mi accorsi che nella parte inferiore dove nel frattempo erano nati altri rametti spuntata, come quasi avesse timore a farsi vedere un frutto di circa 5 cm. Era il primo frutto che dopo 20 anni l’ albero è riuscito a portare avanti. Storia vera
La piccola serra o il vaso coperto col foglio di pvc, vanno esposti al sole? O in un ambiente con sufficente luce diffusa?
Dipende dal clima, in genere la luce del sole è utile anche a scaldare.
Grazie, molto chiaro! Ho trovato molto utile questa guida, proverò a fare la mia talea ora.. Anche se siamo a maggio spero riesca lo stesso!
Una domanda… Di solito in altri casi si usa lasciar fare prima le radici in acqua prima di interrarlo.. Come mai in questo caso no? Per l’alta capacità di radicare?
Ciao Susanna, sono metodi diversi, il melograno radica in genere anche direttamente nel terreno (purché tenuto umido), in alternativa usa pure l’acqua.
Ma se provo a fare la talea tra la fine di luglio e i primi di agosto , ho qualche probabilità di attecchimento?
Si, il melograno è facile nel radicare. Non è il periodo migliore ma puoi riuscire.