L’albicocca è forse uno dei frutti estivi per eccellenza che ci ricorda, a molti piace avere il proprio albero in giardino.

Si tratta di una pianta abbastanza delicata, che può essere soggetta ad attacchi di insetti oppure a patologie. Per questa ragione è molto importante conoscere in anticipo le possibili minacce.

In questa sede vedremo nel dettaglio quali sono gli insetti parassiti dell’albicocco e tratteremo di tutte le precauzioni volte a prevenirli e debellarli, con metodi di agricoltura biologica.

L’albicocco appartiene alla famiglia delle Rosacee Prunoidee (come il pesco, il ciliegio e il susino). Non si hanno notizie certe sulle sue origini, sembra comunque che provenga dalle regioni settentrionali della Cina. La sua coltivazione è antichissima, come dimostrato dai ritrovamenti di alcuni noccioli di albicocca in degli scavi archeologici.

L’albicocco è quindi uno degli alberi da frutto coltivati da più secoli, pertanto si conoscono molto bene i suoi insetti parassiti. Andiamo ad esaminarli uno per uno evidenziando come difendere albero e frutti con rimedi naturali.

insetti albicocco

Mosca della frutta (Ceratitis capitata)

Abbiamo parlato varie volte della mosca della frutta, essendo un insetto dannoso a molte specie del frutteto. Purtroppo questo dittero non poteva di certo mancare anche tra gli insetti parassiti dell’albicocco.

Il danno provocato dalla ceratitis capitata è dovuto all’attività larvale. Le femmine adulte depongono le loro uova nei frutti in fase di maturazione e dalle stesse uova nascono delle larve. Queste si cibano della polpa del frutto dall’interno, distruggendolo quasi completamente le nostre albicocche.

Pertanto il frutto non è né commestibile né tanto meno commercializzabile e il danno a livello agricolo-finanziario diventa davvero oneroso.

mosca della frutta

Metodi di difesa contro la mosca della frutta

Contro la mosca della frutta è bene adottare sia metodi preventivi che trattamenti insetticidi.

Per ciò che riguarda i metodi preventivi, si può ricorrere a polvere di roccia (zeolite, cabasite, ecc.) o alla semplice calce da costruzioni. Mescolando con l’acqua questi materiali e spruzzando la miscela sulle piante si crea una patina protettiva che impedisce alle femmine di forare il frutto per deporre le uova.

Anche le trappole alimentari sono un sistema molto utile per limitare i danni e per monitorare l’eventuale presenza dell’insetto nel nostro frutteto. Un’esca di ammoniaca e pesce crudo attrae la mosca della frutta e dei tappi trappola Tap Trap possono imprigionare l’adulto in modo efficace.

In caso di attacco già avvenuto tra i prodotti biologici più efficaci contro la mosca della frutta citiamo l’insetticida Spinosad.

Tignola della frutta (Recurvaria nanella)

Anche la tignola della frutta è uno tra gli insetti parassiti dell’albicocco più comuni nel nostro paese. Si tratta di una piccola farfallina della famiglia dei lepidotteri che ha un’apertura alare di circa 1 cm.

Il danno viene provocato dalle larve che attaccano, cibandosene dall’interno, le gemme ancora chiuse, i germogli giovani e i frutticini appena formati dell’albicocco.

Oltre alle soluzioni già citate per la mosca della frutta (polvere di roccia, trappole alimentari e spinosad) è molto efficace anche l’olio bianco.

Nelle trappole alimentari però va impiegata un’esca che sia attrattiva per la tignola, la ricetta con vino, zucchero, chiodi di garofano e cannella permette ottimi risultati.

Contro le larve di lepidottero inoltre è ideale l’impiego di bacillus thuringiensis, efficacissimo insetticida biologico che colpisce appunto i bruchi.

In caso di coltivazioni commerciali si può pensare di risolvere il problema con la lotta biologcia, introducendo nell’ambiente insetti nemici della tignola, soprattutto Coccinellidi.

Falena brumale o Cheimatobia (Operophthera brumata)

Tra gli insetti parassiti dell’albicocco non mancano di certo nemmeno le falene, in particolare la falena brumale detta anche cheimatobia, un altro lepidottero.

Sia gli adulti ma soprattutto le larve sono i soggetti responsabili del danno. Mangiano le foglie distruggendole in pochi giorni. Le larve divorano anche i fiori, i frutticini e le gemme dell’albicocco.

Col danno alle foglie, si riduce considerevolmente l’attività fotosintetica della pianta. Le conseguenze sono una debilitazione generale di tutto l’insieme vegetativo e una riduzione della produzione di albicocche.

Oltre ai metodi preventivi che si avvantaggiano dell’utilizzo di polveri di roccia per creare una patina protettiva contro le larve, è molto importante tenere in considerazione la presenza dell’insetto.

Pertanto, si possono applicare delle fasce adesive attorno ai tronchi per catturare le femmine. Queste, infatti, risalgono dal colletto fino alla cima per deporre le uova. Le fasce adesive interrompono la loro salita.

Anche le trappole alimentari con esca per lepidotteri, già citate per la falena, possono servire allo scopo di limitare la presenza di cheimatodia.

Nel caso in cui l’albicocco sia sotto attacco e viene superata la soglia di intervento si possono utilizzare Bacillus thuringiensis o Spinosad. Buoni risultati si hanno anche con l’olio di Neem puro o comunque con formulati bio a base di azadiractina.

Capnodio (Capnodis tenebrionis)

Si tratta di un coleottero assai dannoso per le piante di albicocco. Le larve di capnodio scavano profonde gallerie dalle radici verso il tronco e dall’esterno (appena sotto la corteccia) fino all’interno del tronco.

La pianta non solo viene distrutta, ma si rischiano anche schianti improvvisi per mancanza di forza strutturale. Se un albicocco viene colpito dal capnodio, la sua morte è quasi certa.

Purtroppo non esistono prodotti insetticidi capaci di intervenire direttamente su questo insetto, in quanto nessuno trattamento ad oggi conosciuto è capace di penetrare il legno così bene per eliminare le larve.

Si può valutare di bloccare con  una barriera fisica l’arrivo dell’insetto adulto: servono allo scopo reti a maglia fine parzialmente interrate, che coprano la base delle piante di albicocca.

Riconoscendo danni da capnodio delle drupacee, l’unica soluzione possibile da adottare per evitare il diffondersi ad altre piante, da frutto e forestali, è quello di distruggere l’albicocco colpito dapprima tagliandolo e poi bruciandolo.

Ricamatrice (Archips podanus)

Anche la ricamatrice rientra tra i più pericolosi insetti parassiti dell’albicocco. È un lepidottero, una farfalla di apertura alare di circa 2 cm. Esistono varie sottospecie che si differenziano soprattutto per il colore della loro livrea.

Le larve di ricamatrice attaccano principalmente i germogli e i mazzetti fiorali, ma anche i frutticini. Tutte queste parti vegetali della pianta vengono divorati dall’interno interrompendo così la produzione di albicocche.

I frutti che riescono a sfuggire alla distruzione completa, ma che sono comunque stati attaccati dalla ricamatrice, crescono con delle deformazioni o subiscono un attacco da parte di altri patogeni (batteri) che a loro volta provocano marciumi.

I metodi di difesa dalla ricamatrice sono similari a quelli spiegati per tignola della frutta e falena brumale, le trappole alimentari sono un buon modo per limitare la presenza degli adulti, mentre come insetticida bio contro le larve uno dei migliori metodi risulta essere il Bacillus thuringiensis.

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Autore dell’articolo dott.Francesco Giannetti, consulente agricolo.

Albicocco

L’albicocco è uno degli alberi da frutto più amati e diffusi in Italia, vale la pena prendersene cura, sia difendendolo dagli insetti nocivi che con una buona pratica colturale in generale, fatta di tante accortezze (irrigazioni al bisogno, corretta potatura, prevenzione delle patologie, coltivazioni equilibrate…).

Le trappole

Le trappole alimentari o a feromoni sono un’ottima idea per la difesa del frutteto biologico, applicabile con ottimi risultati anche alla pianta di albicocco.

Si tratta di un metodo che riduce o evita del tutto l’uso di insetticidi e questo è certamente molto utile in agricoltura biologica.

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