Come riconoscere gli attacchi dell’acaro
L’acaro delle gemme del nocciolo viene chiamato anche Eriofide galligeno, il suo nome scientifico è Phyticoptella avellanae. Si tratta di un acaro minuscolo, parassita del nocciolo. Questo artopode è tanto piccolo che piuttosto che notarlo a occhio nudo è più semplice vedere i danni che provoca sulle gemme della pianta.
Danni alla pianta
L’acaro attacca le gemme del nocciolo, che quando vengono colpite si ingrossano e vengono dette “gemme gallate”. Per questo è possibile identificare i danni portati dall’eriofide già a partire dall’inverno: se le gemme sono deformate e sviluppate in modo anomalo sono state probabilmente attaccate da questa sorta di insetto. Quando poi in primavera il nocciolo riprende a vegetare le gemme colpite cadono prima del tempo invece di produrre germogli. Le gemme gallate si aprono squamando tra marzo e aprile, gli eriofidi galligeni le abbandonano per stabilirsi su altre gemme sane, dove passeranno l’estate. In autunno gli acari proliferano moltiplicandosi.
Gli attacchi dell’acaro portano seri danni al raccolto, con una capacità riproduttiva di cinque o sei generazioni all’anno l’eriofide può infestare un nocciolo rapidamente e diffondersi da una pianta all’altra.
Monitoraggio e prevenzione
Per tenere sotto controllo il problema di questo parassita è di importanza primaria il monitoraggio. Le gemme del nocciolo vanno tenute d’occhio soprattutto d’inverno, individuando quelle gallate. Se si rimuovono tempestivamente si può evitare che l’acaro proliferi.
Qualora le gemme infette superino il 10% del totale di quelle monitorate è consigliabile valutare il ricorso a metodi di difesa.
Macerati di aglio, cipolla e peperoncino spruzzati sull’albero possono essere utili a dissuadere l’acaro. In particolare questo tipo di trattamento è utile effettuarlo tra marzo e aprile quando si aprono le gemme gallate. Questi preparati vegetali sono completamente naturali e atossici sia per l’uomo che per l’ambiente. Sono quindi da preferirsi rispetto agli altri trattamenti, anche a quelli biologici (zolfo e olio bianco). L’efficacia però del macerato d’aglio e di quello di peperoncino è molto bassa, si tratta di un sistema utile come prevenzione oppure per fermare infestazioni appena cominciate.
Combattere l’acaro delle gemme
In agricoltura biologica contro l’eriofide del nocciolo si può utilizzare lo zolfo oppure l’olio bianco. Sono di prodotti non privi di impatto ambientale, per cui è meglio valutarne l’uso solo in caso di necessità. Se si decide di intervenire bisogna farlo con tutte le precauzioni del caso.
Il momento giusto per trattare è la fase migratoria dell’eriofide che avviene in primavera (marzo e aprile). Le gemme deformi si aprono e gli acari si spostano, per cui si trovano esposti ai prodotti: lo zolfo e l’olio bianco agiscono per contatto.
Per esser certi di colpire tutti gli esemplari e debellare la minaccia i trattamenti devono essere ripetuti (da due a quattro trattamenti ogni 7/12 giorni).
Buongiorno ho trovato parecchie cose interessanti ,considerando che ho 90 piante di nocciolo che hanno circa 13 anni e il mio intervento e stato solamente di estirpare i polloni e tagliare qualche ramo, visto che mi impedivano il passaggio sotto le piante. Non ho mai usato prodotti a trappole per gli insetti e malattie, per questo motivo ho sempre raccolto poco e l’anno scorso niente. Siccome sono sicuramente biologiche mi potereste darmi dei consigli a chi venderle. Vi ringrazio cordialmente.
Ciao Franco, specifico che non ho competenza “commerciale”, quindi non posso essere di grande aiuto. Posso consigliarti di fare mercati contadini locali e di rivolgerti a pasticcerie e altre aziende locali che puntino sulla qualità. Le tue nocciole però sono coltivate in metodo biologico forse, ma se non hai la certificazione non puoi venderle come “nocciole biologiche”.