La bella avventura di coltivare un albero da frutto inizia con la messa a dimora, operazione in cui la giovane piantina viene trapiantata nella sua posizione definitiva.

Le piantine da impiantare si possono comprare in vivaio, i più esperti potranno anche scegliere di innestarle in proprio, ma non è un’operazione molto semplice. Il momento in cui si pianta è delicato, perché l’albero deve radicarsi e non è ancora in grado di reperire acqua e nutrimenti in profondità, per questo è importante prestare particolare cura. Con la messa a dimora si effettua anche una prima concimazione di fondo.

Frutto per frutto

Ogni pianta da frutto ha diverse esigenze in termini di terreno e può variare il periodo in cui è meglio fare l’impianto. Esaminiamo albero per albero come effettuare al meglio la piantagione.

Approfondimenti tecnici

Per spiegare al meglio come mettere a dimora l’albero da frutto scendiamo nel dettaglio delle operazioni da fare con alcune guide rivolte a chi vuole imparare l’arte del frutteto gestito con metodi naturali.

La scelta del posto

La pianta da frutto deve esser messa a dimora in un luogo coerente con le sue esigenze colturali, in fatto di clima, esposizione agli agenti atmosferici e al sole, tipo di terreno. Una buona esposizione solare è molto importante per lo sviluppo di gran parte degli alberi e per la maturazione dei frutti. Il riparo da venti troppo forti se non presente può essere creato realizzando una siepe o una recinzione.

Se non si può scegliere l’appezzamento dove mettere il frutteto bisognerà verificare che la tipologia di frutta scelta sia coltivabile nel posto a nostra disposizione, orientandosi su varietà compatibili col clima locale.

Terreno e scelta del portinnesto

Il tipo di terreno influisce molto sulla coltivazione. Prima di impiantare un frutteto è importante indagarne le caratteristiche, come spiegato nella guida all’analisi del terreno. Si dovrebbero conoscere la capacità di ritenzione idrica, la presenza di sostanza organica, il valore di ph, la tipologia (se argilloso o sabbioso), il drenaggio. Queste peculiarità possono essere indagate facendo analizzare il suolo in laboratorio, opzione consigliata a chi vuole iniziare un frutteto da reddito, oppure con osservazioni e test empirici, opzione consigliata per chi si limita a mettere qualche pianta da frutto per consumo personale e familiare.

Alcuni di questi fattori sono modificabili anche in agricoltura biologica, ad esempio si può correggere il ph di un suolo, altri sono dati di fatto e possono esser cambiati solo spostandosi in un altro appezzamento.

Una volta conosciute le caratteristiche del terreno si procede alla scelta del portinnesto. Ogni portinnesto è adatto a determinate tipologie di suolo e clima. Questo tema si può approfondire nell’articolo sulla scelta del portinnesto, di cui consiglio la lettura.

Il periodo giusto

La messa a dimora di una pianta da frutto va fatta nel periodo giusto, molti alberi si mettono durante il loro riposo vegetativo. La maggior parte delle specie fruttifere (ad esempio tutte le pomacee e le drupacee) possono esser messe a dimora in autunno (ottobre, novembre), oppure in primavera.

Prima di piantare un albero conviene consultare siti specifici per verificare i periodi migliori come i nostri (Frutteto Biologico, Orto Da Coltivare, Coltivare Facile) o altre testate online come Inorto, Coltivazione Biologica e Quandosipianta.

Lo scavo della buca

La buca è importante perché crea lo spazio in cui mettere la pianta. Bisogna che sia di buona dimensione e ci sono alcune accortezze nel gestire la terra di risulta che possono agevolare la pianta, questo tema è trattato parlando di come scavare la buca per l’impianto di un albero.

La tecnica dell’inzaffardatura

Per favorire il radicamento della pianta a radice nuda si può immergere per almeno venti minuti le radici in un miscuglio di letame, acqua e fango, appena prima di effettuare la messa a dimora.

Concimazione di fondo

Al momento della piantagione si approfitta dello scavo della buca per mettere nel terreno degli elementi nutritivi, che saranno utili a sostenere la crescita della pianta. Nel frutteto biologico la concimazione deve essere di origine naturale. Una scelta semplice e completa è il classico letame maturo, altri concimi di origine animale utilizzabili sono cornunghia e farina di ossa. Il compost è un ammendante naturale che si può auto produrre, una sua versione migliorata è l’humus di lombrico, consigliatissimo. Tra i concimi minerali si possono citare le farine di roccia, il solfato di potassio e magnesio, tutti consentiti in agricoltura biologica.

Sistemazione della piantina

La piantina deve esser messa ben diritta nella buca, con il punto d’innesto visibile pochi centimetri sopra al livello del suolo. Tutto attorno e sotto alle radici la terra deve esser smossa per diversi centimetri. Dopo aver messo la pianta si procede a compattare calpestando la terra intorno al fusto, che deve attaccarsi subito all’apparato radicale.

Irrigazione

Dopo aver piantato l’albero bisogna irrigare abbondantemente. E’ fondamentale proseguire le irrigazioni con regolarità anche nelle settimane successive all’impianto, fino al radicamento e allo sviluppo dell’alberello.

Impiantare un frutteto

Quando si mettono a dimora numerose piante da frutto per formare un frutteto vero e proprio, con lo scopo di avviare un’attività professionale, è opportuno avere qualche accortezza in più che consenta di far fruttare l’investimento effettuato.

In primo luogo conviene analizzare il terreno e progettare al meglio luogo e tipologia di frutteto da realizzare. Decisioni quali il tipo di portinnesto, le varietà da mettere a dimora, la forma di allevamento e il sesto d’impianto avranno un grande impatto sul futuro dell’azienda agricola. Una volta deciso il tipo di impianto si tracceranno i filari con le giuste distanze.

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